Curato dall’Accademia e dalla compagnia Teatro DanzAbile, Disabled Bodies in Discourse fa parte del più ampio progetto DisAbility on Stage sviluppato dalla Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), consacrato al tema della disabilità nelle pratiche performative contemporanee. Si tratta della prima indagine esauriente sulle pratiche teatrali e di danza ideate, dirette e/o interpretate da artisti disabili nelle differenti regioni linguistiche del territorio elvetico. L’Accademia Dimitri vi partecipa con il sottoprogetto Disabled Bodies in Discourse, dedicato allo studio di ciò che accomuna tali pratiche sceniche con quelle del physical theatre, di un teatro cioè che pone al centro il corpo e il movimento dell’attore come principali strumenti espressivi e drammaturgici. Attraverso le ricerche e le riflessioni dei ricercatori ATD Demis Quadri e Sara Bocchini, si è potuto constatare come il rapporto tra teatro di/con persone con disabilità e physical theatre non sia puramente analogico, ma affondi nelle radici stesse dei due fenomeni scenici. Questo ha permesso di sviluppare un discorso su teatro e disabilità dalle forti potenzialità in ambito artistico, formativo, culturale e sociale.
Nell’obiettivo di non limitarsi alla pura ricerca accademica, ma di stabilire un costante dialogo tra teoria e pratica, contribuendo inoltre allo sviluppo della pedagogia del physical theatre, il progetto Disabled Body in Discourse è culminato in un laboratorio che, nel novembre del 2016, ha visto protagonisti studenti Master of Arts in Theatre dell’Accademia Dimitri e attori con disabilità, sotto la guida di Emanuel Rosenberg di Teatro DanzAbile. Il laboratorio si è concluso con un momento teatrale i cui contenuti si sono definiti progressivamente attraverso il lavoro pratico, in un percorso di creazione sviluppato collaborativamente da tutti i performer coinvolti e mirato a esplorare le possibilità per attori disabili e “normati” di non essere soltanto oggetti di un discorso altrui, ma piuttosto soggetti di un discorso fondato sulle proprie specifiche qualità e potenzialità personali. Tale percorso ha permesso a personalità e vissuti diversi di incontrarsi su un piano che non fosse predeterminato da pregiudizi e stereotipi, ma arricchito invece dall’attenzione al dettaglio e alla potenza generativa della fragilità. A differenza di altri progetti di teatro integrato, non ci si è focalizzati su finalità terapeutiche, ma piuttosto sulle necessità artistiche, estetiche ed espressive di ogni partecipante, senza evidentemente escludere la possibilità di benefici collaterali, che di fatto non sono mancati.
Secondo il prof. Demis Quadri, responsabile del sottoprogetto per l’ATD, “Spesso il teatro con artisti disabili non è un teatro di artisti disabili, ma un teatro di registi “normodotati” che inseriscono la disabilità nel proprio discorso. Una maniera per cercare di superare questo tipo di problemi sta a mio avviso nell’evitare le equazioni semplificanti, che identificano una persona con un suo handicap (un po’ come succede con certi personaggi di Molière che vengono caratterizzati come l’Avaro, il Misantropo, l’Ipocondriaco…), e nell’intendere le persone come il “fenomeno emergente” di una complessa rete di caratteristiche, secondo un’idea a metà strada tra la teoria dei network e il grafico proposto dall’attore e insegnante di teatro Michail Čechov per illustrare la rete delle numerose componenti che contribuiscono a una recitazione riuscita.”
I risultati del laboratorio teatrale sono stati presentati in giugno 2017 nell’ambito dei festival di Berna, Lugano, Ginevra e Basilea associati al progetto IntegrART. Mentre i risultati più specificamente scientifici del progetto, curati da Sara Bocchini e da Demis Quadri, sono stati divulgati attraverso una pubblicazione multimediale e la creazione di nuovi percorsi formativi.
Il progetto è sostenuto dal Fondo nazionale svizzero e si svolge in collaborazione con l’Institute for the Performing Arts and Film della Zürcher Hochschule der Künste, le università di Berna e Basilea, i festival del circuito IntegrART e l’ensemble Theater HORA.
Direzione: Yvonne Schmidt, ZHdK
Ricercatori: Prof. Demis Quadri, Sara Bocchini, ATD