Isabella nasce nel 1994 in Ticino, da genitori originari del sud Italia.
Da sempre predisposta agli sport e al movimento, scopre a 8 anni il mondo della danza, disciplina che studierà, in forme e luoghi diversi, fino all’età di 19 anni. Dopo la maturità linguistica parte per Vancouver (Canada) per perfezionare la lingua inglese. Spinta dalla vena artistica coltivata in famiglia, Isabella ottiene nel 2015 un Diploma in Arte e Design presso The University for the Creative Arts di Farnham, in Inghilterra. Durante questa esperienza, studia ed esplora anche il mondo dell’animazione stop-motion, il quale la spinge sempre più a interessarsi all’origine e alla creazione del movimento. Nel 2016 Isabella consegue il suo primo Diploma in Recitazione presso The European Union Academy of Theatre and Cinema di Roma (Italia). Torna poi nuovamente oltreoceano, in Australia, dove lavora e prende parte a un corso preparatorio per attori e performer presso The National Theatre Drama School di Melbourne. A seguito di questa preparazione, Isabella fa ritorno in Canada, a Victoria, dove frequenta The Canadian College of Performing Arts, diplomandosi nel 2019 in Arti Performative e godendo dell’opportunità di esibirsi nei maggiori teatri di Victoria. Prende successivamente parte alla 29esima edizione del Greater Victoria Shakespeare Festival.
Al suo rientro in Ticino, Isabella partecipa a diversi laboratori teatrali, cinematografici e di doppiaggio tra Svizzera e Italia, e muove i primi passi all’interno di alcuni progetti cinematografici e verso lo sviluppo di creazioni personali.
Decide di coronare i suoi studi presso l’Accademia Teatro Dimitri spinta dal bisogno di trovare un linguaggio viscerale e universale, forse dovuto ai suoi molteplici viaggi, o alle varie culture incontrate lungo la via, o semplicemente al fatto di essere nata in un luogo diverso da quello delle sue radici. Oltre al sorriso di sua madre e la fronte di suo padre, Isabella ha ereditato un’innata malinconia dettata da una mancanza che ha poi scoperto essere quella dei suoi nonni emigranti — e poi dei suoi genitori — e che crede essere legata all’insaziabile desiderio di riappropriarsi delle proprie origini.